«Faccio spesso questo sogno, ci sono abituato. Non appena vedo le pareti di legno scurite dal tempo, e la porta socchiusa che si apre nel buio dell’ingresso, so già, anche nel sonno, che si tratta solo di un sogno, e la mia incontenibile gioia si spegne nell’attesa del risveglio. Talvolta succede qualcosa per cui smetto di sognare la casa, e… e i pini della mia infanzia… Allora mi assale la nostalgia, e io comincio ad aspettare con ansia il ritorno del sogno, nel quale mi vedrò di nuovo bambino e tornerò ad essere felice. Felice perché tutto è davanti a me, e tutto è ancora possibile».
Dal film di Andrej Tarkovskij “Lo Specchio